Comune di Martignacco
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Martignacco si trova a pochi chilometri dalla città di Udine ed offre al visitatore la possibilità di visitare un paese ricco di storia e arte, dove rilassarsi passeggiando in mezzo al verde e soffermarsi a degustare i prodotti tipici friulani.
19/08/21
Oh se une dì ‘o tornàs di chestis bandis,
chest cîl e cuêi e dulinsomp lis monz,
‘o cognòs duc’ i tròis des mês cuelinis,
il Spiz di Mai a ret dal gno paîs
(ah, siums!), lis ròis, il dolz avrîl: jo, frut.
Dino Virgili, Di chestis bandi
Martignacco si trova a pochi chilometri dalla città di Udine ed offre al visitatore la possibilità di visitare un paese ricco di storia e arte, dove rilassarsi passeggiando in mezzo al verde e soffermarsi a degustare i prodotti tipici friulani.
Il territorio di Martignacco si estende dalle colline moreniche di origine glaciale verso sud, dove si stende la pianura attraversata dal torrente Lavia e dal canale Ledra. Il paesaggio è ricco di verde: campi coltivati ma anche prati, boschetti e sentieri che si snodano fra dolci colline o costeggiano le acque del torrente Lavia, oppure stradine agevoli da percorrere in bicicletta attraverso i prati del Parco del Beato Bertrando.
Il territorio del comune comprende le frazioni di Ceresetto, Torreano, Faugnacco, Nogaredo di Prato e la località Casanova.
Come per tante località friulane, nel nome di Martignacco riecheggia il ricordo dei Celti, derivando infatti da un patronimico seguito dal suffisso celtico “acco”. I primi insediamenti abitativi datano probabilmente al Neolitico, quando gli Euganei si insediarono intorno alle zone paludose e ricche di acqua, attorniate da boschi ricchi e abbondanti, che caratterizzano il paesaggio dell'epoca. Seguendo un destino comune alle nostre terre, altre popolazioni si stabilirono in questo territorio: i Celti, che dall'Europa centrale si spostavano verso le calde terre bagnate del Mediterraneo, i Veneto-Illiri e i Romani.
Dopo la "colonizzazione" romana anche Martignacco conobbe le invasioni barbariche e le successive dominazioni longobarda, carolingia e ottoniana, fino all'epoca del Patriarcato d'Aquileia; a questo periodo risalgono i primi documenti in cui si trova citato Martignacco. Le vicende del paese ricalcano quindi le più generali sorti del Friuli, dalla caduta della Repubblica di Venezia, alle dominazioni francese e austriaca, all’annessione al Regno d'Italia nel 1866. Anche Martignacco vive e partecipa agli storici momenti della lotta per l'Unità d'Italia; resta famosa la figura di Bernardino Desia, medico e carbonaro, che si distingue inoltre per le doti di umanità dimostrate durante la carestia del 1812-1816 e l'epidemia di colera del 1836. Il periodo fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento è ricco di novità: si installa l'illuminazione pubblica a petrolio, vengono costruite la chiesa parrocchiale, un albergo pubblico, la scuola elementare, un acquedotto per rifornire d'acqua potabile tutte le frazioni; in questi anni viene costruito il Biscottificio Delser, si realizza la Tramvia Udine-San Daniele e viene costruito il canale Ledra-Tagliamento. Il Novecento, in particolare, è secolo di grandi cambiamenti: oltre alla già ricordata fabbrica dolciaria Delser nasce il Cotonificio Udinese; queste industrie hanno la particolarità di richiamare soprattutto manodopera femminile, per integrare le magre finanze familiari, altrimenti fondate sui proventi dell'economia agricola e sulle rimesse degli emigranti.
Durante la prima guerra mondiale a Martignacco toccò una sorte singolare: a Torreano, nella villa dell’avvocato Linussa, si stabilì il re d'Italia Vittorio Emanuele III con la regina Elena e le sue figlie; in ricordo di ciò, l’edificio venne successivamente chiamato Villa Italia. Vittorio Emanuele III° infatti per ben due anni seguì il conflitto risiedendo nella villa tra il maggio 1915 e l’ottobre 1917. Qui rimase tra visite ai diversi fronti, incontri con personalità politiche e militari italiane e straniere: la residenza fu frequentata infatti da diverse personalità, tra le quali il re Nicola I del Montenegro, suocero di Vittorio Emanuele, il principe di Galles e futuro Edoardo VIII del Regno Unito e Raymond Poincaré, presidente della Repubblica francese. Nel diario parrocchiale don Costantino Bernardini poté ben scrivere che: “… Martignacco naturalmente cambiò fisionomia, essendo qui il cuore della Nazione … “ E proprio qui, in questa piccola località del Friuli, divenuto vasta retrovia per le truppe italiane, sede dei comandi e delle strutture di servizio necessarie per l’esercito, si creò l’immagine del “ Re soldato “ di quel re, cioè, che andava nelle trincee, nelle postazioni, tra i soldati, che visitava e confortava i feriti negli ospedali, che premiava sul campo i valorosi, che intratteneva ufficiali e comandanti per informarsi sull’andamento dei combattimenti.
Grazie all’opera del professor Giacomo Viola, sono stati esaminati aspetti inediti, anche curiosi, della presenza del Re a Villa Italia, una presenza tutto sommato discreta, dal tenore modesto, rispecchiante il carattere del “Re Soldato” che tornò a Martignacco qualche anno più tardi per inaugurare il monumento ai caduti che tutt’ora svetta nella piazza del capoluogo, non a caso intitolata a “Vittorio Veneto” e dove, sull’edificio che ospitò le scuole elementari, furono installate due lapidi a ricordo dell’ evento.” Ancora una traccia del regale soggiorno troviamo sullo stemma comunale dove è raffigurata la “Stella d’argento d’Italia” per ricordare la presenza del sovrano a Martignacco.
Cittadinanza onoraria al “Reggimento Corazzieri”
In occasione delle commemorazioni per il centenario della Grande Guerra, della ricorrenza del bicentenario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri e del IV° Raduno nazionale dei Corazzieri che avrà luogo a Udine il 4 ottobre 2014 il Comune di Martignacco ha conferito la Cittadinanza onoraria al “Reggimento Corazzieri”, lo storico reparto che, con la denominazione di “Squadrone Carabinieri Guardie del Re”, seguì la Casa Militare per tutta la durata del primo conflitto mondiale, per disimpegnare il servizio d’onore, di vigilanza e di sicurezza alla persona del sovrano, e che a Martignacco, dove Vittorio Emanuele III aveva stabilito la propria residenza, rimase dal 1° giugno 1915 al 27 ottobre 1917.
Oggi Martignacco è un paese in crescita, con un tessuto sociale in rapida evoluzione. Il numero dei residenti sfiora le 7.000 unità, aumenta il numero delle giovani coppie e di conseguenza anche il numero dei nuovi nati. La scelta di risiedere in questo paese deriva da molteplici motivi: la relativa vicinanza a Udine pur avendo mantenuto una identità propria, la presenza di attività, servizi ed infrastrutture che garantiscono una buona qualità della vita, una vocazione commerciale ed industriale.
Comune di Martignacco
Comun di Martignà
ABITANTI / ABITANTS:
Martignacchesi / Martignachês
PATRONO / PATRON:
Martignacco - San Biagio / San Blâs (3 febbraio)
ALTITUDINE / ALTITUDIN:
148 m.s.l.m.
SUPERFICIE COMUNALE / SUPERFICIE COMUNÂL
26,7 kmq c.ca
FRAZIONI / FRAZIONS:
Ceresetto / Sarsêt
Faugnacco / Faugnà
Nogaredo di Prato / Narêt di Prât
Torreano / Torean
LOCALITÀ
Casanova / Cjasegnove
CORSI D’ACQUA / AGHIS:
Torrente Cormor / El Cormôr
Torrente Lavia / Le Lavie
Rio Tampognacco / El Tampognà
Rio Volpe / Le Volpuce
Canale Ledra / Le Ledre